50 sfumature di biondo: dal platino al cenere

Ma che differenza c’è tra un tipo di biondo e un altro? In questo breve articolo vedremo in che modo una piccola differenza di tonalità può cambiare l’aspetto e valorizzare meglio la persona nei lineamenti e nel portamento.

Il platino: per chi non ha bisogno di presentazioni

Il biondo platino, famoso per essere associato alle grandi dive di un tempo come Marilyn Monroe e Anita Ekberg, è un colore molto accesso e luminoso che attira immediatamente tutti gli sguardi dei presenti in sala. Si tratta di una tonalità che richiama subito l’attenzione ed è quindi molto influente tra le celebrità; possiamo citare Miley Cyrus o Gwen Stefani.

Il taglio corto è quello che più si addice al platino che risulta essere particolarmente alleggerito con una scalatura o con un semplice caschetto. In generale questa tonalità si presta bene sia col taglio corto che con quello lungo ed è osato da donne di ogni età e tipo di capello, dal mosso al liscio.

Cenere: il tenue che fa risaltare l’occhio

Il biondo cenere rispetto al precedente è caratterizzato da sottotoni freddi, tendenti al grigio (da qui il termine “cenere”) o “ghiacciati”. Con queste sfumature che spezzano la tinta unita, il cenere ringiovanisce il volto, ed è particolarmente adatto alle donne che presentano una carnagione chiara.

La sua versatilità nei riflessi valorizza in particolar modo gli occhi chiari che risaltano nel viso. Viene spesso interpretato in versione perlacea o argentata, con alla base radici scure, con punte più schiarite. Mentre il platino si esalta anche con i capelli con taglio pari, il biondo cenere, invece, viene sicuramente valorizzato dalle scalature e dal capello mosso.

Come preservare la luminosità del capello biondo cenere

Il piccolo difetto che comporta il biondo cenere è che col tempo, lavaggio dopo lavaggio, il colore perde di luminosità.

Questo problema si può tranquillamente risolvere utilizzando prodotti specifici e professionali che preservano il colore e proteggono il capello da agenti esterni. Ad esempio l’utilizzo di uno shampoo delicato e non schiumogeno, permette di idratare e nutrire il capello senza corroderlo e non alterandone il colore.

Inoltre, ogni prodotto deve essere specifico per il tipo di capello. Spesso le chiome tendenti al crespo andrebbero trattate con balsami ammorbidenti, che favoriscano il famoso “effetto seta”. Sfortunatamente, non sempre basta un balsamo generico per ottenere questa morbidezza, piuttosto è meglio utilizzare una maschera professionale che contribuisce a rinnovare la nitidezza del capello senza comprometterne la struttura.

Esistono svariate maschere ristrutturanti per capelli biondi e decolorati, pensate per rinforzare e ristrutturare il capello alla radice. Queste sono fondamentali per prevenire la rottura e la formazione delle doppie punte, soprattutto con capelli trattati.

Le maschere: una protezione in più

Il trattamento periodico con maschere rinforzanti conferisce elasticità, morbidezza e resistenza soprattutto per un capello trattato. Il biondo tende a spegnersi col tempo e necessita di un’azione protettiva costante per mantenere il colore più sano e luminoso. Solo gli esperti parrucchieri possono riconoscere quali prodotti sono più adatti per un tipo di capello piuttosto che per un altro. Anche per questo motivo è preferibile diffidare dai soliti prodotti da banco, che sono quasi sempre causa di indebolimento e stress del cuoio capelluto.

I capelli biondi sono i più desiderati e i più amati dalle donne di ogni età. Per ogni taglio, colore e stile potrete sempre contare sul consiglio dei nostri esperti hair stylist.